Il più tipico dei frutti estivi è anche uno dei più facili, tanto che il costo al chilo risulta uno dei più bassi in assoluto, sui banchi dei supermercati. L’anguria ha però bisogno di spazio, perché i suoi grandi frutti composti quasi esclusivamente da acqua, zuccheri e poche fibre nascono da piante striscianti vigorose e dal grande fogliame.
Consigli di coltivazione
L’anguria cresce bene sui terreni soffici e senza ristagni idrici, profondi e lavorati bene prima della semina. Il seme ha bisogno di caldo per germinare (almeno 15 gradi), ecco perché si aspetta maggio per la semina all’aperto e non prima di marzo-aprile per chi preferisce seminare in semenzaio. Le piantine si trovano facilmente anche già pronte al trapianto, a metà primavera.
Non va coltivata nella stessa parcella per almeno 3 anni perché depaupera il terreno e per evitare propagazione delle malattie. La crescita è velocissima: in due settimane, se il clima si mantiene caldo e soleggiato e le irrigazioni sono molto generose, dal fiore si formano frutti pari già al 50% del loro peso, e in altri 20 giorni sono pronti da raccogliere. Le varietà ibride americane sono enormi.
Da non dimenticare
Le mini angurie ‘monoporzione’ sono una soluzione per gli orti piccoli e per chi non ha consumi familiari rilevanti, anche perché sono molto conservabili (anche un mese dopo la raccolta) ed esistono anche in varietà senza semi, ma per ottenere il raccolto è indispensabile piantare vicine anche delle angurie con semi per consentire la fecondazione tramite insetti dal fiore dell’anguria con seme a quello senza seme.
Anguria, cocomero: come e quando irrigare
L'anguria va irrigata abbondantemente, anche tutti i giorni, da dopo il trapianto fino alle fasi finali della maturazione dei frutti, a fine estate. In questo momento è necessaria una drastica riduzione dell'apporto idrico per evitare che i frutti si spacchino e per far loro mantenere un sapore più intenso e dolce. È fondamentale evitare di bagnare le foglie per non propagare malattie fungine, come l'oidio.
Per irrigare l'orto con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie degli ortaggi. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per l'orto in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per l'orto in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica. subito dopo il trapianto e nei primi mesi di crescita.